Il 3 maggio scorso si è svolto, presso l’Aula delle Colonne dell’ITCG “F. Niccolini”, un seminario tenuto dalla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Livorno sulla sicurezza alimentare dei prodotti ittici e la tutela dell’ambiente marino; organizzato dal Prof. Marco Bertocci, docente di Scienza degli Alimenti, al quale hanno partecipato con interesse gli studenti delle classi terza e quarta dell’indirizzo enogastronomico.
Tale incontro si inserisce all’interno di un progetto, avviato prima dell’emergenza epidemiologica e ripreso quest’anno, i cui obiettivi sono legati alla promozione del valore della legalità, da declinare sia dal punto di vista della tutela del consumatore sia come valore imprescindibile della correttezza e onestà dell’imprenditore alimentare. Si è ritenuto altresì importante promuovere una conoscenza adeguata delle funzioni e dei compiti degli Organismi ufficiali di controllo dei prodotti alimentari in Italia.
Durante i precedenti anni scolastici, gli alunni avevano incontrato un funzionario dell’Istituto Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) di Pisa e alcuni tecnici del Dipartimento della Prevenzione della Asl di Pontedera, oltre ai Nuclei Antisofisticazione e Sanità (N.A.S.) dei Carabinieri di Livorno.
Nell’ambito di tali seminari, i relatori si sono più volte soffermati sulle problematiche connesse alle frodi alimentari, sia sanitarie che mettono a rischio la salute dei consumatori, sia commerciali che incidono negativamente sull’immagine dei prodotti a marchio di qualità, di cui il nostro Paese è ricco.
In particolare, la Capitaneria di Porto ha ricordato che tra i compiti a lei affidati, c’è anche quello di salvaguardare l’ambiente marino e costiero e di tutelarne la biodiversità, accertando il rispetto della legislazione inerente la pesca, con una doppia funzione di tutela: nei confronti delle specie ittiche e del consumatore. I relatori, dopo aver descritto divieti e limitazioni spazio-temporali in vigore per consentire la riproduzione delle specie ittiche, si sono soffermati sul divieto di pesca, detenzione, trasporto e commercializzazione del novellame, ossia delle specie che non hanno raggiunto le dimensioni minime indicate dalla legislazione, illustrando le relative sanzioni. Il seminario si è concluso affrontando il tema dell’etichettatura del prodotto ittico e citando alcuni esempi di frode in commercio, tra i quali quella scoperta grazie all’analisi del DNA condotta dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie: gli ispettori della Guardia costiera hanno rinvenuto in alcuni supermercati toscani scatolette di polpo, confezionati da una ditta spagnola, riportanti la denominazione di vendita “Polpo in pezzi”, ma che in realtà contenevano solo Calamaro gigante del Pacifico.
A conclusione dell’intervento, si è aperto un dibattito che ha visto gli studenti molto coinvolti e partecipi. Dalle domande rivolte ai relatori, gli alunni hanno mostrato curiosità per tematiche importanti e di settore quali: come riconoscere in pescheria un pesce pescato da uno allevato oppure come individuare eventuali conservanti aggiunti per prolungare la conservazione dei prodotti ittici.