Dopo l’esperienza di due anni fa, il “Niccolini” è tornato a Corleone, nei campi confiscati alla mafia, partecipando ad un progetto di “Libera” e dell’ARCI di Pisa. Riportiamo un testo che gli studenti coinvolti hanno voluto scrivere per esprimere le loro emozioni.
Noi ragazzi dell’ITCG “Niccolini” di Volterra, dopo aver partecipato alla manifestazione di “Libera” a Firenze lo scorso anno, abbiamo deciso di continuare questo percorso, frequentando il campo antimafia a Corleone, organizzato dalla cooperativa “ Lavoro e non solo”.
Partiti venerdì 4 ottobre, fino a venerdì 11 abbiamo soggiornato presso la cooperativa, che ha sede in una casa nel centro del paese (denominata “Casa Caponnetto”, in onore del capo del pool antimafia scomparso nel 2002) confiscata ai cugini di Totò Riina. Ci hanno accompagnato la Dirigente Scolastica Prof. Ester Balducci, insieme ai Prof. Francesco Stefanelli e Roberto Veracini, e il responsabile provinciale ARCI Gabriele Bigongiari.
Durante la mattina lavoravamo nei campi confiscati, mentre nel pomeriggio partecipavamo a vari incontri con persone impegnate nella lotta alla mafia.
Gli incontri più importanti e coinvolgenti sono stati tre: quello a Portella della Ginestra, dove due anziani testimoni (Mario Nicosia e Serafino Petta)ci hanno parlato della strage compiuta dai banditi di Salvatore Giuliano il 1° Maggio 1947, alla quale sono sopravvissuti: le loro parole sono state davvero emozionanti e commoventi per tutti; quello a Cinisi, dove abbiamo incontrato Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978, che ci ha raccontato la loro storia e ci ha permesso di visitare “Casa memoria”, la casa in cui hanno vissuto da piccoli e che è diventata un museo; infine l’incontro più divertente e allo stesso tempo istruttivo è stato quello con Pino Maniaci, direttore del canale televisivo “Telejato”. Da dieci anni presenta e dirige il telegiornale più lungo del mondo, di ben due ore, durante il quale denuncia tutti i fatti di mafia e di persone colluse con la malavita organizzata. Nei suoi servizi fa nomi e cognomi dei malviventi, che infatti spesso lo querelano ma lui, nonostante le minacce di morte, gli attentati e più auto bruciate, non si arrende e continua a dire ai siciliani ciò che gli altri telegiornali non dicono: pensiamo che sia davvero un eroe, un uomo che non ha paura di niente, non ha paura dei mafiosi. La sua speranza è che tutti noi ragazzi possiamo avere il coraggio di ribellarci alla mafia, ma soprattutto possiamo studiare, perché “LA MAFIA HA PAURA DELLA CULTURA”. Le sue parole ci hanno fatto venire i brividi, infatti siamo sempre più convinti che questa non sia stata una semplice gita scolastica, ma un vero e proprio viaggio istruttivo, grazie alle lezioni di vita che questi grandi uomini ci hanno lasciato. Porteremo sempre con noi gli insegnamenti e le parole di ognuno di loro, sperando di poter rivivere al più presto un’esperienza simile.
Rossella Sauro
Francesca Spinelli
Elisa Taviani
Anna Gazzarri
Francesca Fanfani
Francesco Ciampini
Lorenzo Bulleri
Luca Scarselli
Tommaso Barbafiera
Elia Fulceri
Alessandro Ragoni