Il giorno 5 giugno, al Teatro Politeama di Poggibonsi sono stati presentati i lavori selezionati del progetto “A scuola di diritti” promosso dallo Spi Cgil regionale, che ha coinvolto circa 500 ragazzi delle scuole superiori di nove province della regione. Un lungo lavoro che ha visto confrontarsi 23 classi con il tema dei diritti, tema che i ragazzi hanno declinato in diversi modi, seguendo quattro percorsi differenti che sono stati
assegnati loro: la Resistenza e l'immediato dopoguerra, gli anni Sessanta, la cosiddetta "stagione dei diritti" a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, e la contemporaneità.
Un progetto che mette insieme diritti, memoria ma anche futuro. “E’ stato un lavoro importante, la creazione di un legame fra i diritti che la nostra generazione è riuscita a conquistare, e quelli che oggi vengono negati: il futuro di questi ragazzi è molto più incerto rispetto al nostro. Noi vogliamo dirgli che noi siamo con loro”, dice Alessandra Salvato, responsabile del Coordinamento donne dello Spi Cgil Toscana.
“Il sindacato pensionati quando fa progetti nelle scuole mette insieme la narrazione della memoria, che per noi significa le conquiste, e i diritti che hanno un significato profondo, perché i diritti sono sostanza della libertà – aggiunge Lucia Rossi, segretaria nazionale dello Spi Cgil. E parliamo ovviamente del futuro perché consegniamo ai giovani la nostra esperienza. In questo momento la nostra azione è rivolta con grande impegno al sostegno della Carta dei diritti universali del lavoro: per noi, per la Cgil, per lo Spi, è l’elemento che ci fa riflettere su quello che si è modificato nel mondo del lavoro e come possiamo risostanziare un’idea, un sistema di diritti e di tutele che può rappresentare al meglio il mondo del lavoro futuro e quello attuale”.
“Se gli adulti si impegnano nella trasmissione delle conoscenze, i ragazzi e le ragazze sono molto interessati ai temi che riguardano l’eguaglianza, il raggiungimento dei diritti sociali. Sbagliamo nel sostenere che sono apatici, in realtà hanno moltissimo da dire e da dare. Dobbiamo aiutarli a tirar fuori questa loro voglia di uguaglianza e di equità sociale”, spiega infine Eleonora Pinzuti che, assieme a tutta l’equipe formativa dello Spi Cgil, ha incontrato i docenti per portare nelle classi il progetto.
Al progetto hanno partecipato anche le classi 5AP e 5CA dell’ITCG “Niccolini” di Volterra, con il saggio “Roccatederighi, una storia italiana”.
Nato come testo teatrale, più volte messo in scena in Italia, ma anche in Francia, il lavoro è stato molto cambiato, trasformandosi da elaborato creativo a saggio storico. Sono, infatti, state tolte le parti immaginate, come i dialoghi fra i protagonisti e le canzoni; al loro posto è stata approfondita le ricerca storica, come quella relativa alla Commissione parlamentare sull’Armadio della vergogna o sui campi di concentramento in Toscana.
Vicenda poco nota e tutta italiana, il testo ha come argomento la creazione di un campo di concentramento appunto nel piccolo paese di Roccatederighi, in provincia di Grosseto, in un edificio appartenente al vescovo di Grosseto. Nel saggio storico vengono presentati i fatti e le figure dei protagonisti: il capo della provincia di Grosseto, Alceo Ercolani, ed il vescovo di Grosseto, Paolo Galeazzi, ma non vengono dati giudizi, che spettano a colui che legge.
Il 5 giugno il prof. Togoli e gli studenti Martina Lippi, Michael Lari, SebastianoCibin , Ilai Del Colombo, accompagnati da Valerio Trafeli, della SPI CGIL, hanno partecipato all’evento a Poggibonsi ed hanno avuto la soddisfazione di essere fra le scuole premiate, unico istituto della Provincia di Pisa e fra le nove in Toscana.
Questo importante riconoscimento dimostra che anche in una scuola tecnica possono essere svolte attività significative in campo storico e letterario.