Nell’ambito delle iniziative dell’ ITCG “Niccolini” per migliorare la conoscenza della lingua inglese, un gruppo di studenti delle classi 4A Programmatori,
Che accoglienza vi è stata riservata in famiglia a Londra ?
Siamo stati ospitati in famiglie accoglienti, che ci hanno fatto respirare la tipica aria inglese anche se molti di loro erano di altre culture. Forse questo ci ha fatto apprezzare ancora di più questa esperienza. (Irene) Molto accoglienti, i nostri ospiti ci hanno mostrato la loro casa, grande e spaziosa, con la morbidissima moquette dappertutto; dovevamo perciò lasciare le scarpe fuori e la mattina le trovavamo sempre freddissime. La famiglia era composta dal capofamiglia, la moglie e la figlia. Ci invitavano sempre a guardare la tv e nel pomeriggio a bere il tè caldo. (Veronica) L’accoglienza in famiglia è stata ottima. Gentilissimi e molto disponibili, nonostante li vedessimo poco durante la giornata. (Sara) La nostra famiglia era la “Famiglia Preston”, composta solo dalla Signora Wendy Preston e dal suo cane Charley Preston. (Edoardo) L'accoglienza è stata molto calorosa. Arrivati a casa, ci hanno mostrato le nostre stanze ed il bagno, ci hanno subito invitato a sistemarci in salotto e, ovviamente, a mangiare. Da bravi italiani, avevamo portato del cibo italiano come regalo alla famiglia, la madre l'ha accettato molto volentieri e ci ha promesso che lo avrebbe cucinato : il risultato è stato molto buono. (Alice) Rosalinde e sua figlia, due persone simpatiche, solari e soprattutto … ci fornivano tantissime cose da mangiare!! (Elena P.)
E come è andata con la Scuola ?
Questa esperienza è servita anche a testare il nostro inglese, talvolta anche sbagliando, ma comunque ci ha insegnato a “buttarsi” e provarci. (Linda e Elena V.) Londra mi ha aiutato molto a sviluppare la lingua inglese e mi ha permesso di fare molte amicizie. Ringrazio tutti i miei compagni di viaggio per questa avventura fantastica, ringrazio gli insegnanti che sono stati molto gentili, disponibili e pazienti con noi, ringrazio l'insegnante Cherelle per averci fatto migliorare il nostro inglese. (Annalisa) Ogni mattina, prendendo la metropolitana, andavamo a scuola all’English Studio di Holborn. Il nostro gruppo era stato suddiviso in tre livelli. Svolgevamo ogni mattina lezioni dove gli argomenti erano tutti diversi. Abbiamo iniziato con Biologia, Informatica, Storia, Architettura e abbiamo finito con le differenze linguistiche fra inglese e americano. Erano lezioni molto interessanti e semplici anche dal punto di vista linguistico, perché anche se la professoressa era inglese, parlava e spiegava in un modo che tutti potevano capire. Alla fine del corso ci hanno anche rilasciato un attestato. (Elena P.) La mia classe aveva un’insegnate simpatica e molto preparata, che ha condotto lezioni molto interessanti e utili, basate soprattutto sul dialogo. Il clima positivo che si è formato ha contribuito a creare un bel gruppo. (Pietro)
Quali affinità e differenze avete osservato tra le nostre culture ?
Questo viaggio studio a Londra è stata un’esperienza innovativa, che ha aperto le menti ai ragazzi che a soli diciassette anni vedono il mondo relativamente piccolo, quotidiano e abitudinario. Così vedere un mondo nuovo, multiculturale, sempre in movimento e pieno di possibilità, ci ha fatto conoscere cose nuove e ci ha insegnato a vedere le cose con occhi diversi. Vivere con persone che non conoscevamo, che non parlavano la nostra lingua, che non mangiavano il nostro cibo, ci ha fatto capire che il mondo non è solo l’Italia, ma è immenso, piano di gente diversa, di culture diverse, religioni diverse, passioni diverse e con ideali diversi. (Linda, Elena V., Caterina e Filippo) Inutile dire che le culture italiana e inglese presentano più differenze che analogie. Gli orari non corrispondono a quelli italiani, soprattutto per quanto riguarda quelli dei pasti e il momento di uscire e di rientrare in casa. (Sara) Usciti di scuola, nella vita quotidiana, si possono notare molte differenze con le nostre abitudini : la vita è molto veloce, dinamica, c’è la compresenza di varie razze. Ma questo non è un problema per nessuno, la mentalità è molto più aperta alla tecnologia, anche per le persone anziane. Infine, nel grande movimento di persone, si nota comunque una certa compostezza, un certo ordine, forse dettati dal grande rispetto delle regole. (Pietro)
E con la cucina come è andata ?
Eravamo tutti molto dubbiosi riguardo al cibo che avremo trovato nelle case, ma una volta arrivati le nostre paure sono svanite in buona parte. (Nicola) Il cibo a Londra è totalmente diverso dal nostro: ciò che cambia, oltre al cibo in sé, è la concezione di esso: infatti non esiste di mettersi tutti a tavola, aspettarsi e mangiare insieme, ma ognuno al proprio orario si cucina il cibo e se lo mangia, indipendentemente dagli altri. Ovviamente non era proprio il massimo, anche se, per quanto riguarda la famiglia, ci hanno sempre fatto mangiare bene e tanto. A colazione avevamo una tavolata piena di cioccolata in tutte le sue forme: nutella, muffins, biscotti e mini-ciambelle, ci aspettavano appena alzati. Il pranzo ci veniva fornito al sacco dalla famiglia, anche se il più delle volte non bastava e quindi finivamo sempre a mangiare qualcosa al volo. Siamo stati fortunati perché abbiamo “beccato” la settimana del natale e del capodanno indiano. Abbiamo visto da vicino una festività di un'altra religione, ma soprattutto abbiamo potuto assaggiare i tipici cibi indiani. Infatti la sera di natale, chiamato Diwali, abbiamo mangiato tutti cibi indiani che erano veramente buoni, anche se insoliti per noi : piatti mai visti e dei quali non ne conoscevamo l'esistenza. In generale, il fatto del cibo a Londra non è stato così traumatico, anzi devo dire che io personalmente non posso lamentarmi di come ho mangiato. (Alice) Ci sono molte differenze tra l’Inghilterra e l’Italia, una su tutte il cibo: quello inglese per me è immangiabile, niente a che vedere con quello italiano, molto più salutare e gustoso. (Edoardo) Non parliamo del modo di cucinare la pasta! Tremendamente scotta e senza sale. (Sara)
E com’è Londra ?
Attraversare il London Bridge per andare a visitare la cattedrale di St. Paul e curiosare fra i banchi dei mercatini di Londra, sono solo alcune delle molte cose che ci hanno colpito di questa magica città, dove per la maggior parte della giornata prevale la nebbia, da tutti conosciuta come “fumo di Londra”, dove il verde è dovunque, anche nel centro della città : non c'è da stupirsi, è Londra !! (Irene e Nicola) Credevo che fosse una città dove regna il caos, ma mi sbagliavo. È una città dove non ci si annoia mai. (Sofia) Londra è totalmente diversa dalle nostre cittadine di provincia: multietnica, gente di ogni età e provenienza che convive senza tanti problemi, una rete di trasporti efficientissima ed un continuo via-vai di persone a tutte le ore. È invasa dai turisti ma riesce comunque a conservare la sua identità. Finché non ci siamo, non ci possiamo rendere conto di quanto è immensa la città e di quanto è grande la varietà di persone che la abitano. Per farsi un'idea, basta scendere in metropolitana nelle ore di punta. (Alice)
Potresti sintetizzare con una frase questa esperienza ?
Questa è stata per me una delle esperienze più importanti fatte in questi anni con la scuola. Si è trattato di una settimana trascorsa in un altro paese, nel quale siamo entrati in contatto con una lingua e, soprattutto, con una cultura differenti dalla nostra, così come la quotidianità della metropoli con un modo diverso di vivere dettato dalle sue dimensioni e dalla sua storia. (Pietro) L’esperienza è stata a dir poco fantastica, Londra è sempre stupenda e non mi stanco mai di tornarci. Ho conosciuto tante persone nuove e legato con altre che già conoscevo. Mi sono divertita tantissimo e, finita la settimana, avrei voluto rimanere per un altro mese. (Sara) È stata una bella esperienza, diversa dalla gita che facciamo di solito, e che auguriamo a tutti. (Elena P.)
(Grazie a Irene Cecchelli, Nicola Grilli, Pietro Lenzi, Elena Pellegrini, Alice Pineschi, Veronica Poli, Edoardo Ripanucci, Annalisa Salvadori, Sofia Stazzoni, Linda Tozzini, Isabel Turdo, Sara Turini, Elena Veltroni, per il loro contributo).