Gli studenti dell’ITCG “F.Niccolini” di Volterra in gita a Corleone, in Sicilia. In realtà, più di che gita scolastica, quella compiuta dai ragazzi dell’istituto volterrano è stata una vera e propria esperienza di vita e di arricchimento individuale.
Il progetto, organizzato dall’ITCG Niccolini e ARCI Libera, ha visto la partecipazione complessiva di otto ragazzi dell’istituto superiore: sei appartenenti alla penultima classe del corso per geometri (Irene Battaglini, Giulio Castagnini, Lorenzo Fabbri, Armand Lala, Riccardo Mori, Riccardo Simoncini) e due frequentanti la quinta commerciale (Sonia Bertagni e Rossella Sauro).
Partiti alla volta della Sicilia il 18 ottobre scorso, i ragazzi, accompagnati dal Prof. Alessandro Togoli e dal Prof. Maurizio Righi, coadiuvati da Elisa Basilei dell’ARCI Libera, hanno trascorso una settimana nei luoghi e sulle terre confiscati alla mafia e gestiti da cooperative sociali e da associazioni. Per la precisione a Corleone, dove hanno alloggiato in uno dei tanti edifici che un tempo appartenevano ad una delle tante famiglie associate alla mafia. Questa volta, collaborando e vivendo esperienze comuni con alcuni richiedenti asilo del Gambia e del Kashmir, anche loro ospiti della casa requisita alla mafia. Qui, come prevede il progetto e come fatto già negli anni passati, ragazzi e professori hanno collaborato alle attività agricole e hanno preso parte ad attività legate allo studio e alla formazione sull’impegno di antimafia sociale. Così, si sono recati a Canicattì, in una delle numerose vigne del territorio e si sono cimentati nella raccolta dell’uva. Un lavoro insolito, per molti di loro, e sicuramente faticoso che, però, ha prodotto ben 193 scatoloni di uva vendemmiati, pronti per essere spediti e venduti nel centro nord Italia.
L’attività pratica – molte sono le zone italiane dove terreni confiscati alle diverse associazioni mafiose hanno e continuano a dare produzione di olio, vino, pasta, taralli, legumi – ha fatto poi da scenario a tutta una serie di esperienze e situazioni, legate all’antimafia. Se, infatti, obiettivo e scopo del progetto è di sviluppare una “… cultura fondata sula legalità e la giustizia sociale, da contrapporre alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto …”, così come si legge sul sito ARCI Libera, l’esperienza e la percezione diretta di realtà, attività, luoghi-simbolo, personaggi, situazioni, legati strettamente con il mondo mafioso, ha consentito ai ragazzi di ampliare le proprie conoscenze. “S’impara più vedendo che non leggendo cento libri” è stato il commento del Prof. Togoli, di ritorno dalla Sicilia, il 24 ottobre. E così i ragazzi, dal centro antimafia di Corleone, sono andati a Partinico, dove Pino Maniaci, sul canale televisivo Telejato conduce un telegiornale che denuncia la corruzione e gli episodi mafiosi in Sicilia, o a Cinisi, dove gli studenti del Niccolini sono andati a visitare la Casa Museo, dedicata a Peppino Impastato. A Portella della ginestra, c’è stato l’incontro con alcuni superstiti della strage compiuta nel 1947 dal Bandito Salvatore Giuliano e, di nuovo, a Corleone si è svolta la visita al cimitero dove sono seppelliti Bernardino Verro, sindaco di Corleone, ucciso dalla Mafia nel 1915, e Placido Rizzotto, sindacalista della città siciliana, ucciso dalla mafia nel 1948.
Volterra, 11 novembre 2015
Responsabile Comunicazione ITCG Niccolini