Incontri culturali nella Casa di Reclusione di Volterra. Il penitenziario volterrano, sede di numerose attività scolastiche, teatrali, enagostronomiche, anche per il 2016 darà vita ad un programma di incontri, promosso dalle Università delle Tre Età - UNITRE. Come avviene, infatti, da 10 anni a questa parte esperti e docenti in varie discipline illustreranno e dialogheranno con i detenuti su svariati argomenti, dall’arte alla poesia, dalla comunicazione alla filosofia, dalla grafica pubblicitaria al giornalismo, con lo scopo di contribuire al recupero di un percorso esistenziale che possa far ritrovare loro la propria identità.
L’iniziativa è stata presentata il 24 novembre scorso, in occasione del remio letterario nazionale “Emanuele Casalini”, svoltosi nei locali della chiesa del Penitenziario volterrano, alla presenza della Direttrice della Casa di Reclusione, Dr.ssa Maria Grazia Giampiccolo, dei maggiori rappresentanti della UNITRE, un’associazione di volontariato di promozione sociale e di crescita della persona attraverso la cultura, il confronto e il dialogo, e di studenti e docenti dell’indirizzo Geometra e Alberghiero. Una serata significativa e, per molti aspetti, toccante che ha visto protagonisti i vincitori della XVI edizione del Premio Casalini, riservato ai detenuti e dedicato a Emanule Casalini. Tra i vincitori di questa edizione, alcuni ospiti del Penitenziario volterrano, Diego Zuin per la poesia, con Rimaiolo da strapazzo, Sommo tormento e Titolo, Mohamad Arshad, per la prosa, con La mia felicità e Tarara Lucian con L’angelo custode, che hanno allietato il pubblico presente, recitando o leggendo i loro testi in poesia e prosa.
Il Premio che, come ha detto Lucia Casalini, ha avuto “… il proposito di offrire nuove occasioni, nuovi incentivi a quelle prove di scrittura che da sempre sono presenti nel mondo carcerario come tentativo di rappresentare se stessi e il proprio rapporto con il mondo”, è parte integrante delle varie attività dell’Università delle Tre Età che, con le sue 400 sedi, due delle quali all’interno del carcere di Porto Azzurro e di Volterra, lavora perché “il tempo della detenzione trascorso, se saranno sfruttate tutte le occasioni offerte, non sarà stato tempo perso, non saranno anni buttati via, perché servirà a crescere, ad arricchirsi”.
Prossimo appuntamento per i ragazzi ospiti del Penitenziario volterrano gli incontri culturali, che rivestono diverse e significative valenze, sia perché vanno a colmare un potenziale senso di “vuoto” che potrebbe crearsi dopo la fine delle diverse attività trattamentali, sia per lo stile divulgativo e colloquiale con cui vengono trattati gli argomenti e per la possibilità che i detenuti hanno di interloquire con i relatori in modo semplice e diretto. I partecipanti possono così scoprire e appassionarsi a temi ed ambiti di esperienza diversi e talvolta sconosciuti e possono fruire di spazi di qualità indipendentemente dal loro livello culturale e dagli studi pregressi.
Volterra, 15 dicembre 2015
Responsabile della Comunicazione
ITCG “F.Niccolini”
